Ma è veramente bello riempire il propio corpo di immagini alterandolo nella sua immagine originaria?Dal punto di vista di una decadenza animico-culturale in atto sì,in quanto l'individuo non sapendo e non conoscendo certe verità e Leggi Naturali della Natura Vivente dal suo punto di vista lo ritiene giusto,bello e naturalmente di moda.Tralascerei le analisi psicologiche sul fenomeno del tatuaggio rimanendo in quelli che sono i dati e le osservazioni più appariscenti e con i"piedi per terra"nel pratico vivere della collettività e che tutti possono osservare nel sociale.Ci sarebbe molto da scrivere anche su questo argomento e io preferisco fare al momento solo un quadro generale sintetico e limitato sul fenomeno,non è detto che in futuro lo si possa riprendere in qualche post adatto al caso.La peculiarità dei tempi ultimi è senz'altro la desacralizzazione del passato(per questo parlo di decadenza animico-culturale)ovvero,il relativismo culturale dominante di questa era frastornata,fa sì che azioni,oggetti,tradizioni,simboli,vengano privati ulteriormente del propio significato originario,che viene prontamente sostituito(di corsa)con una nuova valenza relativa e storicizzata,dove per storicizzata intendo qualcosa che assume un valore"hic et nunc",priva cioè di qualsivoglia trasmissione insita nel significato e relativa al significato tramandato nel tempo.In tale contesto,nel nostro piccolo,ricordare il significato ORIGINARIO e VERO di significati contemporanei,è essenziale per REMEMBER...RIMEMBRARE,ricordare da dove VENIAMO,così come i PASSI che DEVONO andare ed essere COMPIUTI.Tra i significati oggi più in voga,il tatuaggio rimane quello che sicuramente salta più all'occhio tra i nostri grigi teatrini urbani in cui burattini biologici si muovono con tranquilla sicurezza,a propio agio e con tutti i loro simboli e immagini impressi nella pelle.Un fenomeno,un significante tremendamente complesso,ed ancora non ben definito in pieno ambito Accademico.Limitiamoci ai dati di fatto:dal 1997 ad oggi,ovvero nell'arco di vari decenni,il numero degli individui tatuati è aumentato del 1000%,andando a toccare entrambi i sessi,tutte le sottoculture,tutte le classi sociali ed economiche.Insomma,la diffusione di tale significante in così breve tempo in Italia è pari solo a quella dei prodotti del consumismo peggiore,(ce stò pure io)radio,tv,videoregistratore/dvd/ e soprattutto cellulari.Il che di per sè confuta con un dato di fatto che la teoria che il tatuaggio,nel 2016,sia peculiare delle "sottoculture alternative".Sebbene vi sia stato questo passaggio,a cavallo degli anni 70 e 80,tanto in Europa quanto nel nuovo continente,così,semplicemente,non è nel 2016.Il tatuaggio,nella sua accezione estetica,invero quella peggiore,quella nuova,quella moderna e desacralizzata,è oramai così presente nell'immaginario comune piccolo borghese,tanto da essere entrato nel mondo delle veline e dei calciatori,(che ci danno dentro molto,nei tatuaggi).Per imitazione,i contemporanei,burattini inconsci,si tatuano le stesse identiche cose.Per moda,essi ciclicamente variano spunto estetico:dal tribale al drago orientale,dalla rievocazione un pò kitch degli easy rider a stelle e strisce alla ripresa dei simboli politici,per non parlare dei vari siti web che presentano immagini e simboli di tutti i tipi da tatuare sul corpo,fino ad arrivare agli individui che arrivano all'estremismo del tatuaggio,noti e conosciuti che si possono vedere sui vari mezzi di informazione.Il tutto sempre denaturato della propia specificità originaria,per diventare un mero"abbellimento"artificioso dell'EGO riflesso sulla propia materialità anatomica.Così,però,semplicemente e con la massima disinvoltura non è mai stato prima di oggi.Infatti fino ad alcuni anni or sono,le incisioni,ma soprattutto i tatuaggi,non erano assolutamente di uso comune.Non esistevano,come succede invece oggi,specialisti di tatuaggi e di"piercing"(Cioè:uno spillo penetrante nel corpo)che propagandano la loro attività con studi aperti al pubblico.Tutto può diventare normale e accettato nel sociale in base al livello di coscienza di una massa"umana"generale che stimolata,ammaestrata e fuorviata si getta in attività e azioni che essa considera normali,perchè tali manifestazioni accettate da tutti con una ipocrisia di base che giustifica tutto(come dicono in tanti infatti...basta non esagerare e stare attenti e tutto si può fare con altre frasi simili...)nel mondo esistono,e ognuno può fare quello che vuole e in questo modo di fare difficilmente si può pensare che l'individuo ne possa prendere coscienza o almeno interessarsene se poi non c'è niente che gli entra nelle tasche.In questo fenomeno del tatuarsi potremmo formulare la pericolosità di arrivare(e credo che già ci siamo)alla difficoltà dei rapporti tra individui,anche tra i due sessi,facendo ipotizzare uno scenario presente e futuro di problematiche e crisi di tutti i tipi,tra anime che vogliono il permissivismo sfrenato con ipocrisia,forzosamente giustificato,e anime che non lo vogliono,fino,quindi,alla rottura dei rapporti umani per crisi concettuale per atteggiamenti considerati anomali,(vedi la massa di giovani e non che si separano e litigano,non sopportandosi più perchè lui o lei incitano l'altro a farselo un tatuaggio o un"piercing"vivendo concetti per l'altro/a inaccettabili,con quel che segue...)portati avanti da individui che non si comprendono più nel loro modo di fare.Da quì la scissione delle masse di gruppi umani,in gruppi di fazioni opposte,in cui la comprensione tra individui e il normale e naturale svolgersi degli atteggiamenti sociali di rapporto umano non è più possibile che si possa manifestare,facendo ipotizzare altri ed ulteriori stati di alterazione nei rapporti umani nell'interiorità dell'individuo e nel sociale.
Giovanni Paggi.
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